Il Cinema Barberini di Roma ha ospitato Martedì 14 ottobre la proiezione del film documentario “Dalai Lama. La saggezza della felicità”. Film che offre un ritratto del 14º Dalai Lama, Tenzin Gyatso, in occasione del suo novantesimo compleanno.
Come è noto, la pellicola alterna immagini personali del Dalai Lama, filmati d’archivio storici, scene attuali delle sfide globali che l’umanità affronta oggi, insieme ai messaggi intensi con i quali il Dalai Lama si rivolge direttamente agli spettatori. La partecipazione all’evento è stata organizzata dall’Associazione Italia Tibet (AIT). La visione del film è stata preceduta da una presentazione della sottoscritta, in qualità di consigliera nazionale di AIT e Presidente di AREF International ETS.
La sala scelta per la proiezione, con una capienza di 80 posti, era soldout sin dal giorno prima.
Il film, come ben sanno tutti coloro che lo hanno visto, è forte, intenso e particolare. E la maggior parte del pubblico ha seguito con grande attenzione tutti i suoi passaggi: le preziose foto e video del Dalai Lama dall’infanzia ai nostri giorni, le immagini tremende dell’occupazione, la ricostruzione in Esilio di un patrimonio irripetibile e raro, gli splendidi scenari del nostro “unico” mondo con tutte le sue risorse, potenzialità e ferite.
Ho avuto l’impressione, in questa sapiente alternanza, di essere attratta magneticamente in un vortice di emozioni diverse. Dove l’umana ribellione andava, a tratti, sfumando tra le parole del Dalai Lama che, come un mantra, offrivano condivisione, compassione e Pace come unica nostra potenzialità e ricchezza di vita.
E anche le suggestioni sono state diverse. Commozione, disequilibrio, rabbia, pacificazione, ingaggio. Insieme alla speranza che, con il piccolo o significativo impegno di ciascuno, un filo di saggezza possa ispirare le menti dei grandi della terra e trasformare la follia di innumerevoli crimini di guerra in una ragionevole Pace.
E, a proposto di impegno concreto, al termine della proiezione, è stata sottolineata la costanza del lavoro dell’Intergruppo parlamentare Italia Tibet, condivisa soprattutto grazie a Matteo Angioli che ne ha esposto azioni svolte e progetti futuri.
Tra i numerosi ospiti in sala, la Comunità Tibetana in Italia e l’Associazione Donne Tibetane in Italia sono state ben rappresentate da Mrs. Migmar Chungdak (Yangchen), Mrs. Lobsang Choedon, Kunga Tsering e Wandu Tsering, sempre partecipi e attivi in ogni occasione adatta a dare visibilità e cuore alla causa del loro Paese.
Mentre Geshe Dorjee Wangchuk, Lama residente dell’Istituto Samantabhadra ha fatto un caloroso intervento distribuendo khata e molti sorrisi. È stato inoltre sottolineato l’impegno di tutte le Associazioni Pro-Tibet, sia presenti, come La Casa del Tibet, nella persona di Nives Bellissimo, che di tutte le altre che rendono agevole e significativo il nostro lavoro.
Tutte le persone in sala hanno ricevuto una cartella contenente, in primis, il depliant di AIT che è stata più volte menzionata nel suo inesausto impegno politico e sociale, nelle persone del Presidente Claudio Cardelli, del Direttivo e di tutti i Soci.
Tra gli ospiti anche Jordan River, il regista del film “Il monaco che vinse l’Apocalisse” che ha fatto un bell’intervento sul possibile coinvolgimento delle scuole e delle Università.
Le foto non sono, comunque, rappresentative sia della partecipazione che dell’evento nel suo complesso. Perché, al di là dell’intangibilità delle emozioni, compare in esse solo una parte del pubblico presente.
Infine un ringraziamento particolare va al Direttore del Cinema Othman Badran, alla proprietaria Francesca Saviotti e a Silvio Scarpelli dello staff che hanno assicurato la massima attenzione e interesse all’accoglienza del pubblico in sala.
Per l’Italia il film è nelle sale di molte città durante tutto il mese di Ottobre. Distribuzione: Wanted Cinema. Regia: Philip Delaquis e Barbara Miller. Produzione: Richard Gere. Fotografia: Manuel Bauer. Montaggio: Isai Oswald e Mike Selemon).






















