Milano, il 10 novembre c’è una cena di beneficenza per il Tibet

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Milano, il 10 novembre c’è una cena di beneficenza per il Tibet

Sabato 10 novembre 2018, a Milano, si terrà una cena di beneficenza con prodotti tipici tibetani. L’evento, organizzato dall’Associazione Donne Tibetane in Italia, inizierà alle 20:00 e si svolgerà non più in via F. Massimo 19, come previsto, ma presso il Ghe Pel Ling Onlus, Istituto Studi di Buddhismo Tibetano (via Euclide, 17).

La cena di beneficenza: il menù

Come detto poc’anzi, la serata prevede un menù con prodotti tipici tibetani: Momo (ravioli tibetani), riso basmati, Dal (lenticchie indiane), verdure e salsa piccante, Tè speziato. Il costo totale per ciascun partecipante è di 15 euro. Sarà presente anche un servizio bar. Per maggiori informazioni, è possibile chiamare il numero 345-8088416.

Conosciamo l’Associazione Donne Tibetane

Come si legge su Romamultietnica.it, “l’Associazione delle Donne Tibetane (TWA) è stata fondata il 12 marzo 1959 in Tibet, quando mille donne tibetane si riunirono a Lhasa per protestare contro l’occupazione della loro patria da parte della Cina. Pur protestando pacificamente molte di queste donne furono costrette a fuggire dal Tibet e andare a vivere in esilio in India. Nel 1984 la TWA è stata ufficialmente ripristinata e oggi ha più di 10 mila membri e 38 gruppi diffusi in India, Europa, Nepal, Giappone, Stati Uniti e CanadaLo scopo principale della TWA è di informare l’opinione pubblica degli abusi compiuti ai danni delle donne tibetane durante l’occupazione cinese“.

cena di beneficenza-milano-associazione donne tibetane-aref international onlus-marilia bellaterraAREF International Onlus è lieta di segnalare questa cena di beneficenza di importanza culturale e sociale riguardante la questione tibetana. Cui vuole partecipare attraverso la foto, logo dell’evento. La stessa, infatti, è stata scattata nel 2008 da Marilia Bellaterra,  nel corso delle manifestazioni di protesta che si sono tenute a McLeod Ganj (Dharamsala) contro l’assegnazione a Pechino dei Giochi Olimpici. E rappresenta, attraverso lo sguardo assorto di “una bambina”, la resilienza di tutte le donne del Tibet e la speranza che il Tibet possa essere di nuovo Libero, con la tutela piena dei propri diritti.

Articolo di Angelo Andrea Vegliante