“Special Memories”

Questo progetto vuole innanzi tutto dare un sostegno morale alla causa del Tibet, offrendo un aiuto concreto a bambini e nonni Tibetani per la ri-costruzione e il mantenimento di memorie preziose che rischiano di andare irrimediabilmente perdute.

La prima fase dell’intervento è svolto in India del Sud a Mundgod, dove vivono circa 16.000 rifuguati, tra monaci e civili. I più anziani di loro sono nati in Tibet e, dopo aver raggiunto l’India, sono stati smistati nei diversi Tibetan Settlement. Dove sono nati i loro figli e anche i loro nipoti. Perchè oggi vive in esilio già la quarta generazione di esuli Tibetani. Inoltre, come noto, fin dal 1959, molte famiglie, impossibilitate per diverse ragioni (politiche, sociali, economice) a lasciare il Tibet, hanno affidato i loro figli – anche piccolissimi e a prezzo di non poterli più rivedere – a chi potesse portarli in India: terra di esilio ma anche spazio libero dove avrebbero potuto continuare a mantenere vive la lingua, la religione e le tradizioni culturali del loro tormentato paese.

Per questo motivo nei campi profughi vivono moltissimi bambini senza i loro genitori. E vengono fatti crescere o nei Monasteri, per diventare a loro volta monaci, o nei Tibetan Children Village, dove gli insegnanti si prendono cura sia della loro formazione che della loro vita affettiva e sociale. Come per le famiglie, lo scopo primario delle Istituzioni dell’esilio è che non venga dimenticata la cultura e la storia del Tibet. Per questo i bambini imparano, oltre alle materie che gli consentiranno di integrarsi e lavorare in un paese straniero (inglese, matematica, geografia, ecc.) anche quelle della loro terra (lingua tibetana parlata e scritta, danza, musica, teatro, arte, ecc.).

Nel corso delle numerose visite a Mundgod, effettuate annualmente da AREF International sin dal 2002, abbiamo avuto modo di osservare l’entusiasmo e la fiducia di tutti questi bambini. Oltre al grande impegno degli insegnanti, delle famiglie e delle Istituzioni che se ne prendono cura. Ma ci ha anche colpito l’assenza di un ponte tra le generazioni. Che non fosse solo affettivo ma anche progettuale. E che consentisse ai piccoli profughi di conoscere la patria in cui non hanno mai vissuto, attraverso le parole e i ricordi di chi è nato in un Tibet ancora libero.

Da questa considerazione è nata l’idea di un progetto dove anziani e bambini potessero condividere valori e storia. Progetto utile sia ai più giovani per non dimenticare. Sia agli anziani per dare un senso propulsivo alle loro memorie e alla loro possibilità di incidere, fortemente, nel futuro delle nuove generazioni. Lasciando la loro traccia, propulsiva per le nuove generazioni. In quanto persone che hanno affrontato con dignità e coraggio tutte le fatiche dell’esilio. Da quando, a piedi, hanno attraversato gli alti passi dell’Himalaya fino ad oggi. Per tutto l’arco di una vita spesa a non dimenticare. A mantenere vive le tradizioni del loro paese. E, soprattutto, a tenere accesa la speranza che in un futuro (forse) non troppo lontano, gli occhi dei loro figli possano tornare a vedere una patria di nuovo libera. Dove i diritti umani non siano solo parole ma solide certezze.

La realizzazione del progetto è iniziata a Mundgod, nel Doeguling Tibetan Settlement. Ha già coinvolto circa 50 anziani e altrettanti. bambini Ospiti i primi della “Old and Infirm People’s Home” (Casa per persone anziane e malate) e i secondi delle classi elementari della School for Tibetans. Entrambe dislocate nel Camp n. 3., uno dei 9 villaggi che compongono questa grande Comunità per rifugiati tibetani nel Sud dell’India.

La “Old and Infirm People’s Home” del Camp 3 di Mundgod ospita più di 100 anziani. Le loro condizioni di salute risentono della difficile vita che hanno condotto dal momento della fuga dal loro paese. Molti di loro, quindi, non sono autosufficienti o sono affetti da molteplici malattie fisiche e sensoriali. Ciò comporta che non più della metà sia stata in grado di partecipare attivamente al progetto, anche per semplici difficoltà di deambulazione. Alcuni di loro hanno la fortuna di poter ancora condividere il tempo e lo spazio con il compagno di tutta la loro vita. Spazio rappresentato da una piccola stanza, con arredi molto semplici ed essenziali.

Il progetto ha visto la realizzazione, come previsto, di uno stretto collegamento tra gli ospiti di entrambe le strutture. Nel corso del quale gli anziani hanno narrato ai piccoli la realtà e le memorie del Paese dove sono nati. E i bambini hanno posto le loro domande, dirette, intelligenti ed essenziali. All’incontro hanno contribuito anche tre attivisti Tibetani: due partecipanti allo sciopero della fame e della sete di 7 giorni (Delhi, 2008) e un partecipante allo sciopero della fame di 33 giorni (Delhi 2007). Lo scopo è stato quello di consentire una più diretta comprensione delle ragioni politiche dell’azione, oltre a dare testimonianza – per giovani e anziani – che l’impegno della gente del Tibet nel sostenere la giusta causa della loro Patria, non si ferma, neanche a rischio della vita.

Fai una donazione adesso per sostenere il progetto!


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Nello specifico del sostegno alla “Old and Infirm People’s Home” di Mundgod, si è deciso di contribuire anche alla realizzazione di uno spazio attrezzato per la TERAPIA OCCUPAZIONALE. Dove gli ospiti dalla Casa possano svolgere attività finalizzate di: lettura e scrittura; cucito e intreccio; disegno e pittura; musica; giardinaggio e dedicarsi alla produzione di oggetti tradizionali di uso quotidiano.

Abbiamo deciso di sostenere questo progetto, innanzi tutto, perché gli anziani possano riempire le loro giornate, non solo di ricordi ma di azioni concrete, migliorando la qualità della vita. Ma perché possano, anche, produrre manufatti tradizionali e contribuire, così, a conservarne la memoria.

Inoltre è stato attivato un collegamento con il Progetto “The Quest“, Rivista realizzata dai monaci dell Gaden Jangtse Thoesam Norling School. Il cui primo numero (2009) non solo contiene un breve report dell’evento ma che si propone l’impegno di ospitare nelle pagine dei numeri successivi ogni sviluppo successivo del progetto nel suo complesso.

Vedi anche alla pagina Cooperazione Internazionale 2009: alle date dal 6 al 12 agosto.

Gli incontri sono stati documentati con la videoregistrazione integrale e con moltissime foto. Dal materiale raccolto è stato tratto un video, con finalità sia didattiche e di conoscenza che di trasferibilità e replicabilità dell’azione ad altri contesti affini.

Il DVD è disponibile in: versione integrale (in inglese e tibetano), in versione di sintesi (30 minuti), con sottotitoli in Inglese. Oppure con sottotitoli in Italiano; in versione demo (5 minuti) con sottotitoli in Inglese oppure con sottotitoli in Italiano. (a breve, anche essi disponibili online).

Gli sviluppi futuri del progetto prevedono l’ampliamento dello stesso ad altri Settlement. A partire da quelloi vicini di Bylakuppe e di Mysore, in cui il progetto sarà realizzato a breve. E alla cui realizzazione sono anche dedicate alcune delle prossime iniziative di diffusione e raccolta fondi.