La legge sull’estradizione fu la miccia che fece scatenare l’attuale reazione sociale imponente tra le strade di Hong Kong. Ora, a 8 mesi dall’annuncio del progetto da parte di Carrie Lam e a 6 mesi dalla prima lettura in Parlamento, il governo locale ha ritirato ufficialmente il disegno. Lo riporta Open.
Addio alla legge sull’estradizione: la Cina sostituirà Carrie Lam?
Nonostante gli scetticismi diffusi, il disegno di legge sull’estradizione è stato formalmente ritirato. La goccia che fece traboccare il vaso, sfociata poi in numerose manifestazioni “anti-governative e pro-democrazia”, ha ottenuto il primo risultato utile. Però, la storia non finisce qui. Perché, se da una parte il popolo dell’ex colonia britannica continuerà a scendere in campo per lottare contro lo schema “un Paese, due sistemi”, è anche vero che, adesso, la governatrice Carrie Lam rischia il posto.
Secondo un’ipotesi del Financial Times, infatti, Pechino starebbe pensando di sostituire la numero uno di Hong Kong nel marzo 2020. Una decisione, in parte annunciata, che proverebbe quanto la Cina sia ormai spazientita dell’evoluzione delle vicende nell’isola – dopo quanto accaduto in Nepal. Tra i possibili candidati della successione, figurano “Norman Chan, ex capo della Hong Kong Monetary Authority, ed Henry Tang, che ha servito come segretario alle Finanze e segretario capo per l’amministrazione”. Per il Ministero degli Esteri cinese, tuttavia, sono solo “rumor politici con motivi reconditi”.
Lam: “Non tollereremo richieste d’indipendenza”
La vittoria del match riguardo la legge sull’estradizione segna un punto a favore degli “ombrelli”. Per Carrie Lam, invece, si può parlare di ampia sconfitta, visto che tale progetto ha reciso completamente il legame tra popolazione e governo locale. Un sentimento acutizzatosi anche a fronte della proposta di una piattaforma di dialogo.
Un rapporto che si è ulteriormente incrinato anche qualche giorno fa, quando la stessa governatrice aveva dichiarato che non avrebbe tollerato nessuna “richiesta d’indipendenza” (Open). Anzi, la stessa si si era detta fiduciosa per il futuro: “Ritengo che finché aderiremo al modello ‘un Paese, due sistemi’ saremo in grado di uscire dall’impass attuale”. Una previsione, però, che non si è avverata. E ora, la legge sull’estradizione potrebbe costarle il posto.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante
Fonte foto: South China Morning Post