Costruzione della mega diga sul fiume Brahmaputra in Tibet

La Cina ha dato il via, il 19 luglio 2025, alla costruzione di quella che potrebbe diventare la più grande centrale idroelettrica al mondo sul fiume Yarlung Zangpo (noto come Brahmaputra in India), nella regione tibetana di Nyingchi. Il progetto, annunciato dal premier Li Qiang durante una cerimonia ufficiale, prevede la realizzazione di cinque dighe a cascata con un investimento stimato di circa 1,2 trilioni di yuan (circa 168 miliardi di dollari).

Con una capacità produttiva di circa 300 miliardi di kWh l’anno – equivalente al consumo energetico del Regno Unito dell’ultimo anno – questo impianto supererà quello delle Tre Gole. La costruzione, affidata al neocostituito China Yajiang Group, durerà circa un decennio, con la prima produzione attesa nella prima metà degli anni ’30.

L’opera punta a fornire energia pulita e a sostenere il sedicente programma di carbon neutrality della Cina, sarebbe in teoria finalizzata a stimolare lo sviluppo economico del Tibet. Comportando, viceversa, lo spostamento di milioni di persone e alterando gli ecosistemi locali. Fungendo anche da trigger per nuovi terremoti in un area già ad alto rischio. L’annuncio ha avuto un effetto positivo sui mercati: azioni di imprese di costruzione e tecnologiche correlate e rendimenti dei bond governativi sono saliti.

India e Bangladesh hanno espresso forti timori: milioni di persone a valle potrebbero vedere alterati i flussi d’acqua, con conseguenze per agricoltura, ecosistemi e sicurezza idrica . ONG ambientaliste segnalano il rischio di danni irreversibili a un’area ecologicamente ricchissima, nonché potenziali problemi sismici e idrogeologici. L’India teme che in caso di tensioni la diga possa essere utilizzata come “bomba d’acqua” controllando i rilasci d’acqua.

Il progetto rappresenta la più grande iniziativa infrastrutturale in Cina dopo la diga delle Tre Gole su Fiume Azzurro. La Cina sostiene che l’impatto ambientale a valle sarà minimo, ma l’assenza di trattati internazionali e la mancanza di trasparenza sulle tempistiche e gli impatti reali alimentano le preoccupazioni internazionali.

Md. da: https://tinyurl.com/4setxm9y

Fabiana Rendine Renzi