La storia della bandiera del Tibet, il significato e la questione emoji

la bandiera tibetana bannata in Cina

La storia della bandiera del Tibet, il significato e la questione emoji

La bandiera del Tibet ha una storia quasi millenaria, caratterizzata purtroppo da anni di proibizionismo cinese (tutt’ora in vigore). Nonostante la sua effettiva bellezza, infatti, in certe aree del mondo sventolare questo drappo è considerata una pratica illegale.

Ripercorriamo le tappe della sua vita, quale sia l’effettivo significato, come mai si parla tanto di una emoji rappresentativa e cosa sono le bandierine di preghiera.

Storia della bandiera del Tibet

I primi cenni storici della nascita della bandiera tibetana ci portano molto indietro, addirittura nel VII secolo: di fatto, all’epoca, esisteva un esercito di 2 milioni e 860 mila uomini che utilizzavano un vessillo raffigurante due leoni, il sole e una fiamma.

Di seguito possiamo vedere alcune illustrazioni che ci mostrano come anticamente era stata concepita la rappresentazione iconica del popolo tibetano.

la prima bandiera tibetana
Fonte foto: Europa Universalis 4 Wiki – Paradox Wikis
La bandiera tibetana sventolata dall'esercito
Fonte foto: Flickr

Tuttavia la bandiera del Tibet attualmente riconosciuta è entrata in vigore solamente nel 1912, grazie all’intervento del XIII Dalai Lama, Thubten Gyatso. Purtroppo oggi la libertà di sventolare questo simbolo è proibita: negli anni Cinquanta, infatti, la Cina dichiarò illegale la sua esistenza, costringendo il popolo tibetano a rappresentarsi sotto la bandiera cinese. Chi viene trovato con il vessillo del Tibet è tacciato di separatismo, e rischia pene severe (conosciamo tutti le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Cina). Al momento, solo il governo tibetano in esilio a Dharamsala (India) usa la propria bandiera.

In Italia sono state svolte numerose manifestazioni (a cui Aref International Onlus ha preso parte) dov’è stata sventolata la bandiera tibetana. Ad esempio:

storia e significato della bandiera del tibet

Qual è il significato della bandiera del Tibet?

La bandiera del Tibet è ricca di colori, simboli e rappresentazioni. Questo ci permette quindi di avere un drappo ricco di spunti di riflessione. Perciò, la domanda è lecita: cosa vuol dire la bandiera tibetana? Ecco i significati precisi:

  • Una montagna innevata che rappresenta il Tibet, “paese delle nevi”;
  • Sei raggi di luce rossa che simboleggiano le sei tribù originarie del Tibet (Se, Mu, Dong, Tong, Dru e Ra);
  • Sei raggi di luce blu che simboleggiano il rispetto delle regole spirituali e secolari;
  • Un sole splendente che rappresenta la libertà, la felicità materiale e spirituale e la prosperità per tutti gli esseri viventi;
  • Due leoni di montagna per simboleggiare l’unione tra la vita secolare e la vita spirituale;
  • Il gioiello innalzato che simboleggia il rispetto del popolo tibetano per le tre “tre Gemme Preziose” del buddhismo: il Buddha, il Dharma ed il Sangha;
  • Il mulinello della Gioia che rappresenta la pratica delle dieci virtù e dei sedici modi di condotta umani;
  • Il bordo giallo, presente su tre lati, simboleggia gli insegnamenti del Buddha, mentre il lato senza bordo rappresenta l’apertura del Tibet alle filosofie non buddiste.
cosa vuol dire la bandiera del tibet

L’inno nazionale del Tibet

Di seguito, invece, è possibile leggere l’inno nazionale del Tibet, indivisibile dalla bandiera:

“La fonte della ricchezza temporale e spirituale della gioia e gli infiniti benefici,
Il beneaugurante Gioiello dell’insegnamento del Buddha, irradia luce
L’onniprotettivo Iniziatore della Dottrina e di tutti gli esseri senzienti
con le sue azioni estende la sua influenza come un oceano
per mezzo della sua eterna natura vajra
La sua pietà e cura amorevole si estendono agli esseri che vivono ovunque
Possa il governo di Gawa Gyaden, nominato nelle sfere celesti,
raggiungere le sommità della gloria
ed accrescere la sua quadruplice influenza e prosperità
Possa un’età d’oro di gioia e felicità diffondersi ancora per le contrade del Tibet
e possa brillare ancora il suo splendore temporale e spirituale
Possa l’insegnamento del Buddha spandersi in tutte e dieci le direzioni
e condurre tutti gli esseri dell’Universo alla pace gloriosa
Possa il sole spirituale della fede e del popolo Tibetano
che emette infiniti raggi di luce augurante
cacciare vittoriosamente i malvagi sforzi della tenebra.”

Bandiera del Tibet e l’emoji: la legittimazione online

Prendete il vostro smartphone e cercate la bandierina tibetana tra le emoji: fidatevi, non la troverete. Questo perché la bandiera del Tibet non è mai stata rappresentata tra queste raffigurazioni. Possiamo trovare quella di Hong Kong, ad esempio, e anche quella di Macau, regioni che sono amministrate dalla Cina, con la quale vivono alte tensioni.

Eppure, per il popolo tibetano questa piccola soddisfazione non c’è. Scriviamo “piccola” sebbene si tratti di un passo potenzialmente importante per il riconoscimento internazionale del Tibet. Le bandiere rappresentano nazioni, popoli, culture, lingue e istituzioni: accettarle a livello mondiale significa dare loro ancor maggior più riconoscimento, soprattutto in termini di diritti umani.

emoji della bandiera tibetana

La legittimazione di una bandiera, anche attraverso espedienti quotidiani come le emoji, permette quindi di sensibilizzare la storia e la cultura di un determinato popolo. Per questo motivo, esiste il sito Tibetflagemoji.com, che appunto vuole tutelare la possibilità per i tibetani di esprimersi liberamente online “sventolando” il proprio vessillo.

Potrebbe interessarti anche: Bandiera tibetana, perché è così importante legittimarla (anche con l’emoji)

In passato, su Indiegogo, era apparsa una petizione online per rendere la bandiera tibetana disponibile tra le emoji, a cui noi di Aref International Onlus abbiamo dato sostegno.

Le bandiere di preghiera tibetane: un accenno

Oltre alla bandiera nazionale, esistono dei quadratini di stoffa colorati che, messi tutti assieme, formano dei lunghi cordoli colorati con diversi e particolari significati. Stiamo parlando delle bandiere di preghiera tibetana, la cui storia è anch’essa molto lontana.

bandierine della preghiera tibet

Si ritiene infatti che provengano dalla Bön, un’antica religione precedente al buddismo diffusa sia in Tibet che in Nepal. Si narra che venivano utilizzate dallo sciamano Bonpo per onorare alcune cerimonie nepalesi. In base al modo in cui sono appese, possono avere 2 nomi:

  • lung-ta(Cavallo nel vento) quando troviamo la fila di bandiere appese orizzontalmente, i cui testi stampati sopra richiamano all’armonia, alla saggezza e alla pace (sono spesso sulle cime delle montagne o sui tetti dei tempi).
  • darchor, pezzi di stoffa rettangolari e molto grandi posti in maniera verticale e piantati nel terreno sui tetti o sulle montagne. C’è una figura che caratterizza queste bandierine, il Dhavaja (“vessillo”), simbolo della vittoria.

Sostieni la cultura tibetana

La storia e la cultura tibetana è ricca di perle preziose, che la Cina sta lentamente distruggendo giorno dopo giorno. L’obiettivo di Aref International Onlus è preservare il sapere di questo popolo. Per questo motivo abbiamo attivato una raccolta fondi per la realizzazione di un video dedicato a Lo Spazio delle Memorie, un progetto che ha l’obiettivo di tenere viva la fiamma della cultura e delle tradizioni del Tibet che, a causa dell’occupazione da parte della Cina nel 1959, è a forte rischio estinzione.

Articolo di Angelo Andrea Vegliante