Cina e India, dumping da parte di Pechino su cavi in fibra ottica

Cina e india e la questione dumping

Cina e India, dumping da parte di Pechino su cavi in fibra ottica

L’India ha riscontrato un dumping su cavi in fibra ottica da parte della Cina. Con il termine “dumping” si intende l’esportazione di merci a prezzi molto più bassi rispetto a quelli del mercato operati dai trust, alcune volte con l’appoggio dello Stato. L’obiettivo generale della pratica è impadronirsi dei mercati esteri. Cerchiamo di comprendere al meglio cosa sta succedendo.

Cina, India e dumping: cosa sappiamo finora

Secondo quanto riporta Hindustan Times, l’India ha riscontrato attività di dumping “su larga scala” di cavi in fibra ottica da parte di Pechino. Il fatto è accaduto 5 giorni dopo che la Cina “ha esteso per 5 anni il dazio antidumping sull’importazione di prodotti in fibra ottica fabbricati in India”

Insomma, dopo le vicende della Linea LAC, le relazioni tra Cina e India sembrano incrinarsi ancora di più. A causa del dumping, il governo indiano starebbe valutando di imporre dazi correttivi sull’importazione di fibra ottica monomodale (utili per le operazioni di telecomunicazioni, tra cui anche reti di computer). Anche perché, secondo la Direzione generale dei rimedi commerciali (DGTR), questo dumping causerà “gravi danni” ai produttori indiani.

Tale contesto si aggrava ancora di più se pensiamo alle relazioni commerciali tra i due paesi, che pongono Pechino in una posizione migliore rispetto all’India. In base alle statistiche diffuse dalla General Administration Of Customs of China (GACC), infatti, a metà gennaio 2020 il deficit commerciale tra i due paesi ammontava a circa 92,68 miliardi di dollari, con un incremento annuo dell’1,6%.

Quale sarà la mossa dell’India?

Secondo il DGTR, una delle mosse che dovrebbe operare il governo indiano è imporre un dazio di salvaguardia del 10% sulle sue importazioni “da tutti i paesi ad eccezione dei paesi in via di sviluppo tranne la Cina”. Si tratterebbe di un ulteriore dazio dopo quello del luglio 2019 – incremento del 5% sul dazio doganale di base (BCD).

Per Divakar Vijayasarathy, fondatore e socio amministratore della società di consulenza DVS Advisors LLP, visto che “la Cina è un importante fornitore per l’India con un enorme surplus commerciale”, le azioni sopraelencate avrebbero “un impatto sulla Cina. Sostanzialmente, “le sanzioni economiche indirette aiuteranno sia a danneggiare la Cina che a dare una spinta alle fortune dell’industria nazionale” (Hindustan Times).

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Articolo di Angelo Andrea Vegliante